Serie D – Raimondi: siamo diventati una squadra

Solo lodi per il gruppo di coach Begnardi nella stagione 2022/2023, che si incastra perfettamente in una storia molto più ampia, avviata nella stagione della storica promozione in A3 della prima squadra.

Gialloblù si nasce, non lo si diventa. Ed è questo lo spirito perfettamente ritratto dalla Serie D di Stadium Mirandola: il gruppo, che nello scorso campionato ha disputato la Seconda Divisione (centrando tra l’altro la promozione), vive da spettatore (o da riserva) la splendida cavalcata verso la Serie A3 della prima squadra.

Per la formazione di coach Begnardi è proprio la promozione della prima squadra a creare un primo punto interrogativo: per l’iscrizione in A3 è necessario un gruppo in un campionato regionale o superiore. I ragazzi vengono gettati nella mischia della Serie D con pochissimi innesti rispetto alla stagione precedente

Ed è qui che i nostri ragazzi si trasformano in supereroi: la formula scelta quest’anno da FIPAV Emilia Romagna costringe i nostri giovani gialloblù (settimi in regular season) ai playout. Con quattro vittorie e una sola sconfitta i nostri ragazzi si salvano con addirittura una giornata di anticipo.

A parlare in nome del gruppo dei nostri supereroi è il capitano Diego Raimondi, classe 1983, trovatosi alla guida di un gruppo di ragazzi all’inizio della loro esperienza seniores:

Sono arrivato alla Stadium per fare un’esperienza nuova e mettermi in gioco insieme ad Antonio (Begnardi) e per provare a trasmettere la mia grande passione per questo sport a un gruppo più giovane.
Gli inizi sono stati un po’ complessi, ma con il tempo
il “gruppo” dal quale siamo partiti si è evoluto in “squadra”, e grazie a tante ore passate in palestra siamo riusciti a conquistare una salvezza per nulla scontata.
Il merito va a tutti i ragazzi, sia i titolari che quelli che giocano meno: non hanno mai abbandonato la squadra, presentandosi a ogni allenamento e ogni partita nonostante le poche occasioni per scendere in campo.
Sono estremamente soddisfatto della salvezza, ma
è una soddisfazione altrettanto bella anche vedere quanto siano cresciuti i miei compagni di squadra sia tecnicamente che umanamente. Di partita in partita ho visto aumentare grinta, entusiasmo e fiducia in loro stessi.
A conti fatti, con un giusto mix di serietà e divertimento, credo di aver raggiunto lo scopo per cui a settembre ho scelto la Stadium.