Due punti .. ma che fatica!

STADIUM MIRANDOLA 3

FORIS INDEX RAVENNA 2

(25-27, 26-24, 25-17, 22-25, 15-9)

STADIUM: Bellei 20, Rustichelli 10, Ghelfi F. 31, Garusi 11, Persona 13, Ghelfi G. 3, Trentin (L), Bertarello ne, Borsetti ne, Cadore ne, Diegoli ne, Bertoli. All. Zucchi

FORIS INDEX RAVENNA: Pirazzoni, Vecchi, Sasdelli 4, Zoli, Rizzi 17, Rota 5, Bergantino 1, Belloni 12, Garavini, Benvenuti (L), Farinelli 11, Porcellini 21. All. Causevic

 

Arbitri: D’Alù e Mesiano
Durata set: 29′, 29′, 22′, 30′, 16.
Battute vincenti: 5/3
Battute sbagliate: 14/11
Muri: 12/7
Spettatori: 110 circa

 

MIRANDOLA – La Stadium torna alla vittoria e centra il terzo successo stagionale al termine di un match altalenante. La partita si mette subito in salita per i ragazzi di Zucchi. Nonostante il buon livello di gioco espresso, i padroni di casa non sono riusciti a capitalizzare le due palle set giocate sul 24-22, per poi capitolare 25-27 sotto i colpi cinici e a volte fortunosi di una Foris Index comunque molto concreta. Il contraccolpo si sente e la Stadium fatica al giro di campo, dovendo rincorrere gli avversari galvanizzati dal successo nel primo parziale. Ma ancora una volta l’inerzia della gara si inverte nel momento decisivo. Con il turno in battuta di Bellei i padroni di casa agganciano i romagnoli sul 23 pari, annullano un set point sul 23-24, per poi mettere la freccia grazie ad un paio di belle giocate di Rustichelli fino al 27-25 finale. Il terzo set è un monologo della Stadium, che spezza a proprio favore l’equilibrio del match: 25-17 finale è senza dubbio il frutto di un bel lavoro di squadra, ma anche della grande concretezza in attacco di Ghelfi e Bellei. Sull’orlo del precipizio, la squadra di Causevic, tira fuori tutte le energie rimaste salendo prepotentemente in cattedra nel corso del quarto set e costringendo la Stadium alla lotteria del tie break. La reazione dei padroni di casa è rabbiosa, al punto di girare ancora una volta a proprio favore le sorti un match per certi aspetti compromesso. I gialloblù chiudono i conti sul 15-9: a Garusi e compagni va il grande merito di aver sopperito con il carattere ad alcuni errori di troppo.